Desideriamo pubblicare un articolo di Luca Frascangeli (Communications Director – change.org), tratto dal sito huffingtonpost.it, sulla creazione di petizioni online di successo.
Talvolta non serve un ragno radioattivo o un anello speciale per acquisire dei super poteri. Talvolta basta utilizzare le nuove tecnologie e l’opportunità che queste ci offrono di fare gruppo, di aiutarci a vicenda nel raggiungere uno scopo, un obiettivo condiviso. È il caso dell’attivismo online, di cui – anche in Italia – Change.org è il principale protagonista con quasi 4 milioni di utenti registrati e oltre 420 vittorie confermate da luglio 2012, mese in cui è partita la versione italiana della piattaforma.
Ma quali sono i super poteri di cui parliamo anche in questo nuovo video, oggi per l’Huffington Post?
Principalmente uno: quello di modificare la realtà, ottenendo quel cambiamento che il promotore e i suoi firmatari vogliono ottenere.
Come Salvatore, che nonostante la SLA lo abbia da anni inchiodato a letto, è riuscito grazie alla piattaforma e a uno speciale computer controllabile con il movimento delle pupille a convincere il governo Renzi a stanziare 400 milioni di euro per il fondo dedicato all’assistenza domiciliare dei disabili. La cifra più alta mai stanziata su questo fondo. Un impegno sancito a gennaio da una lettera dell’allora sottosegretario Del Rio, a seguito della mobilitazione online a favore di Salvatore e dei tantissimi altri invalidi italiani.
Oppure come il fotografo tedesco Nico che, a giugno, ha lanciato una grande petizione internazionale per salvare il cosiddetto “Freedom of Panorama”, cioè la possibilità per chiunque di fotografare e pubblicare sui social network monumenti e opere d’arte esposte in luoghi pubblici, senza dover chiedere ogni volta il permesso dell’autore (se ancora in vita). Con la sua petizione, Nico ha raccolto oltre 550.000 firme in tutta Europa e le ha poi consegnate a Strasburgo. Il risultato? Il Parlamento europeo ha votato a larga maggioranza contro l’emendamento che prevedeva una drastica restrizione del “Freedom of Panorama”. Per cui possiamo continuare a fotografare e postare sui social l’Albero della Vita di EXPO, il London Eye e moltissimo altro senza problemi.
Oppure ancora come Iman Ghavami, un ragazzo di 28 anni che ha aperto e vinto una petizione per salvare sua sorella, Ghoncheh, dalla prigione in Iran. Ghoncheh, infatti, era stata arrestata per aver cercato di assistere a Teheran alla partita di pallavolo Iran-Italia.
“La mia petizione su Change.org – ha raccontato Iman – ha giocato un ruolo centrale nella mia campagna, fino alla liberazione di mia sorella. Attraverso la petizione mi sono tenuto in contatto con tutti i miei firmatari e credo che una petizione su Change.org possa davvero permetterti di comunicare con efficacia in tutto il mondo e di far sentire la tua voce ovunque. Con una petizione su Change.org puoi facilmente raggiungere migliaia o addirittura milioni di persone”.
Ma qual è il “segreto” di una petizione di successo, come faccio a ottenere questi “super poteri”?
Le risposte valide sono molte, ma certamente ci sono tre elementi chiave da tenere bene a mente:
1. Storia personale: una buona petizione racconta una forte storia personale, che parla a molti e che ha la potenzialità di diventare un messaggio universale, un caso esemplare;
2. Una richiesta raggiungibile: il cambiamento richiesto deve essere reale e raggiungibile, mettendo in difficoltà il decisore (pubblico o privato, non fa differenza), ma al tempo stesso dandogli una possibilità reale di venire incontro alle esigenze dei cittadini/consumatori/utenti;
3. Il target: capire bene chi ha davvero il potere di intervenire su quella questione e chiamare in causa solo le persone giuste, senza disperdere le energie o perdere di credibilità.
Se la storia personale è coinvolgente, la richiesta raggiungibile e credibile, il bersaglio individuato con cura, altri utenti saranno portati a firmare la vostra petizione. E sì, potreste davvero acquisire il super potere del cambiamento sociale. Come hanno già fatto milioni di persone, in Italia come nel resto del mondo.
Il video “Let’s change the world” è stato prodotto per Change.org da Latte Creative, con disegni e animazione a cura di Emanuele Colombo.