La Regione vara un primo elenco di iniziative (finanziate con 600 mila euro) e annuncia: è atteso anche il presidente della Repubblica

La Regione vara un primo elenco di iniziative (finanziate con 600 mila euro) e annuncia: è atteso anche il presidente della Repubblica

rassegna di oggi121/02/2016 – Mostre fotografiche, borse di studio, convegni uniti alla pubblicazione di volumi, caratterizzano il programma, non ancora completo, stilato dalla Regione per commemorare i mille morti a 40 anni dal terribile terremoto che nel 1976 distrusse il Friuli. Sarà un percorso con molte tappe anche se la commemorazione solenne si svolgerà nel corso della seduta straordinaria del Consiglio regionale fissata per il 6 maggio, alla quale è attesa la presenze del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’anniversario del terremoto tocca nel profondo tutti i friulani, non solo quelli che piangono ancora i loro morti, ecco perché la Regione ritiene importante illustrare al Capo dello Stato lo sforzo fatto dalla gente che di fronte alle macerie non ha affatto chinato la testa. I contatti con il Quirinale sono in corso, la Regione sta facendo il possibile per portare il presidente della Repubblica in Friuli 40 anni dopo il sisma. Intanto a Trieste e a Udine si lavora sul programma delle manifestazioni non solo per ricordare, ma anche per raccontare alle giovani generazioni cosa è stato quel terremoto per il Friuli. Questo è l’obiettivo di tutti anche del presidente onorario dell’Associazione sindaci del terremoto, Franceschino Barazzutti, che nei giorni scorsi aveva accusato la Regione di aver accumulato troppi ritardi nella stesura del programma e di aver destinato pochi fondi alle molte iniziative in cantiere. E la Regione ha risposto con un lungo elenco di progetti riprodotto nella tabella in questa pagina. È il frutto di un lavoro certosino effettuato in particolare dal Consiglio regionale e dalla Protezione civile, con l’Associazione dei comuni terremotati e i sindaci della ricostruzione del Friuli. Un lavoro che ha visto il coinvolgimento di oltre 30 soggetti tra enti, associazioni, collegi professionali e la diocesi. Si è sviluppato partendo dalla ricezione e dall’analisi delle proposte che continuano ad arrivare. Da qui la necessità di aggiornare l’elenco anche nelle prossime settimane. «Modalità e criteri di valutazione condivisi fra i Comuni terremotati e la Regione hanno prodotto un programma che si ritiene di alto livello, inteso a valorizzare non un singolo soggetto proponente o ristrette porzioni del territorio regionale, ma la coralità e la strategia condivisa di più soggetti e più territori su progettualità chiare e mirate». Questo si legge nella nota attraverso la quale l’amministrazione regionale sottolinea che la bozza dell’elenco programmatico comprende circa 50 schede progettuali ed è stata esaminata e condivisa in seno al comitato ristretto dell’Associazione dei comuni terremotati con l’apporto di piccole modifiche e integrazioni. Il programma si affianca alle numerose iniziative che singoli enti locali, associazioni e professionisti stanno organizzando in maniera indipendente. L’impegno finanziario complessivo della Regione ammonta a 600 mila euro. Il quadro è completato da un contributo straoCatturardinario di 150 mila euro destinato al Comune di Colloredo di Monte Albano che deciderà come impegnare questo fondo per creare un percorso espositivo nell’ambito del castello in corso di ultimazione. Oltre alle commemorazioni, dal programma emerge la realizzazione di un campo di addestramento a Portis vecchia di Venzone, dove gli edifici sono rimasti com’erano nel momento dell’abbandono dopo il sisma e dove i resti dell’abitato sono utilizzati dalla Protezione civile e dai Vigili del fuoco come luogo di esercitazione per calamità naturali. Qui sorgerà una Scuola internazionale di formazione sulla gestione della risposta in emergenza sismica, definita “Serm” – Sismic emergency response management international training school. La scuola soddisferà gli obiettivi formativi in materia di gestione dell’emergenza sismica, anche in un’ottica di miglioramento della collaborazione transfrontaliera tra i diversi “attori” di protezione civile. Il progetto sarà realizzato in collaborazione con l’ateneo friulano. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Autore: Giacomina Pellizzari | Fonte: Messaggero Veneto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *