La mappa del due per mille ai partiti politici

La mappa del due per mille ai partiti politici

Vince il Pd che però perde donatori in tutte le regioni, soprattutto le (ex) rosse. Bene la Lega, anche se con l’aiutino della doppia raccolta con Salvini premier: per lui consensi in tutta Italia. Le infografiche.

Quattordici milioni di euro in tutto, oltre un milione in meno rispetto allo scorso anno: a tanto è arrivata la raccolta dei fondi del “2 per mille” destinata ai partiti politici. Secondo i dati del Dipartimento delle Finanze del Tesoro i contribuenti che nella dichiarazione dei redditi 2018 (anno di imposta 2017) hanno scelto di donare una piccola percentuale dell’Irpef alle forze politiche sono stati 1.089.817 cittadini contro il milione e 228 mila circa dell’anno precedente. «Meno del 3% dei contribuenti», ha spiegato Giuseppe Brescia, presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera ed esponente del M5s, «ha deciso di destinare il 2xmille ai partiti, l’11% in meno rispetto allo scorso anno. È un chiaro flop per la vecchia politica, una scelta che fa guadagnare lo Stato e che permette di investire più risorse in scuola, sanità e trasporti». Nonostante la flessione, ci sono almeno due partiti che sono riusciti a raccogliere una discreta quantità di fondi.

UN PD IN CALO RESTA IL RE DELLA RACCOLTA

A fare il pieno anche questa volta è stato il Pd che ha totalizzato un po’ più di 7 milioni di euro (per l’anno fiscale 2017), ma che vede calare la raccolta rispetto alla tornata precedente dove aveva messo a segno quasi 8 milioni di euro. Comunque di più dei record negativi degli anni precedenti (2015: 6.401.481; 2014: 6.895.161). Tra le regioni, in testa la Lombardia, con 106.895 contribuenti, in calo di circa 22 mila unità rispetto all’anno precedente. Ma lontano dal pesante passivo del 2016, quando i contribuenti furono solo 102 mila. Nel corso degli anni però è mancato l’appoggio da altre regioni, che si sono progressivamente sbiancate. Basti pensare che la Campania è passata dai 40 mila donatori nel 2015 ai 21 mila di quest’anno, un calo di oltre il 52%. Crollo anche nelle (ex?) regioni rosse per antonomasia, come Emilia-Romagna (-16 mila donatori dal 2015) e Toscana (-12 mila). Emorragia anche in Puglia dove in quattro anni si sono perse oltre 10 mila donazioni.

AVANZA ANCHE LA DOPPIA LEGA DI SALVINI

Alle spalle dei dem l’altra grande macchina della raccolta fondi. La Lega, o meglio Matteo Salvini, che ha raccolto quasi 3 milioni di euro, con una crescita di oltre un milione rispetto allo scorso anno. Il trucco però è che vengono accorpati due valori. Quello del vecchio Carroccio, registrato come “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” che ha fruttato 922 mila euro (con un netto calo rispetto al milione e 800 mila dell’anno fiscale 2016); e soprattutto quella nuova, costruita intorno al “Capitano”, la “Lega per Salvini Premier” che da sola ha raccolto 2 milioni di euro. I dati disponibili per l’ultima creatura del segretario federale si riferiscono solo all’anno fiscale 2017, ma osservando i flussi delle donazioni si coprono cose interessanti. Tra il 2015 e il 2018 in tutte le regioni la Lega Nord ha aumentato le persone che hanno scelto di destinarle il due per mille, con in testa il Lazio passato da 5 mila unità a 15 mila. Unica regione in controtendenza il Veneto. Lì il Carroccio ha perso 4 mila contribuenti, con ogni probabilità recuperati dalla Lega per Salvini, il soggetto creato per cercare i voti al sud, che ha convinto 26 mila donatori.

FORZA ITALIA PERDE LAZIO E CAMPANIA

Al quarto posto, in calo, Fdi con circa 720 mila euro di contributi, seguita da Forza Italia, che vede scendere i fondi a 637.130 euro contro i circa 850 milioni di euro raccolti con le dichiarazioni dei redditi 2017. In generale il partito di Silvio Berlusconi ha perso donatori in tutta italia, con pesanti passivi in Lombardia, Lazio e Sicilia. Ma a pesare è soprattutto il tonfo della Campania, con i contribuenti a favore degli azzurri passati da 11 mila a 4 mila.

RIFONDAZIONE COMUNISTA RECUPERA TERRENO E FONDI IN LOMBARDIA

A brillare sul fronte della raccolta fondi è anche Rifondazione Comunista che ha incassato 547.426 euro. L’ultimo baluardo del comunismo, scomparso dal parlamento negli ultimi quattro anni, ha avuto un aumento dei contribuenti. Addirittura in Lombardia è passato da 8 mila contribuenti a 11 mila. Bene anche nel Lazio con un migliaio di donatori in più. Costante invece l’approvigionamento dai distretti rossi come Emilia-Romagna (4.670) e Toscana (5.284).

A OLTRE 20 SOGGETTI IL RESTO DEI FONDI

Se oltre i due terzi dei fondi del 2x mille va a Pd, Lega, Fdi e Rc, il restante 30% della torta viene suddivisa fra ulteriori 22 soggetti politici. Sul fondo della classifica si trovano Mdp e Sinistra italiana, rispettivamente con 349.516 e 316.960 euro, seguite a loro volta da Sudtiroler Volkspartei e dai Verdi che registrano incassi per 287.329 e 257.919. Sotto la soglia dei duecentomila euro, Possibile (170 mila), Partito socialista italiano (140 mila), Centro democratico (130 mila), Scelta civica (128 mila circa), Energie per l’Italia (85mila circa), Movimento La Puglia in Più (60 mila), Italia dei Valori (51 mila circa), Movimento associativo Italiani all’Estero (46 mila euro), Unione per il Trentino, Unione Valdotaine e Alternativa popolare con circa 38 mila euro di contributi a testa, Partito autonomista Trentino Tirolese (34 mila), Unione di centro (30 mila), Stella Alpina (27 mila euro), Popolari per l’Italia (24 mila euro circa), Idea Identità e Azione (15 mila circa) e ultima Democrazia solidale con 11 mila euro.

Fonte: Lettera 43. Autore: Alberto Bellotto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *