Elezioni europee, al Viminale partiti in fila sotto la pioggia per depositare i simboli

Elezioni europee, al Viminale partiti in fila sotto la pioggia per depositare i simboli

Tra i primi ad arrivare i rappresentanti del Sacro Romano Impero Cattolico e del Partito Internettiano. In coda Roberto Calderoli della Lega: “Nel logo nessun richiamo al gruppo europeo con Le Pen”. E Di Stefano di Casapound: “Fuori dalla Ue per diventare il Giappone d’Europa”. Per il M5s consegna le carte l’avvocato di Raggi
C’è chi dice di essere in fila da giorni, altri ‘solo’ da alcune ore. Sono i leader dei partiti che si sono presentati al Viminale, sotto una pioggia primaverile, per depositare il simbolo con cui parteciperanno alle elezioni europee del prossimo 26 maggio. Ci sono il Partito Pirata, il Movimento dei Poeti d’Azione e il Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi. E ancora: Liga Veneta Repubblica, La Catena, Democrazia Cristiana, L’Altra Italia. Per depositare il contrassegno c’è tempo fino alle 20 di oggi e dalle 8 e fino alle 16 di domani.

“Sono arrivata il giorno 4 – spiega Mirella Cece, presidente del Sacro Romano Impero Cattolico – il mio programma è ambizioso ma non lo voglio anticipare perché troppo articolato”. “Contestiamo questa Europa che affligge i popoli con l’austerità, che si contrappone al benessere diffuso della società”, sottolinea invece Francesco Millino, in fila da due giorni per presentare il contrassegno del suo Partito Internettiano. E Adinolfi: “Oggi comincia la corsa del Popolo della famiglia-Alternativa popopolare. Questa Europa è senza cuore, noi diciamo no a un’Europa delle banche e senza cuore, vogliamo un’Europa delle famiglie. Questa Europa ha bisogno di un cuore”.

Tra i primi ad arrivare anche Casapound: “Per le europee non dovremo raccogliere firme – afferma il leader di Casapound Simone Di Stefano – Nel simbolo c’è anche il richiamo all’Alleanza Europea Movimenti Nazionali (Aemn), che fa capo all’europarlamentare ungherese Bela Kovacs”‘. Kovacs è un europarlamentare ungherese eletto con l’estrema destra di Jobbik. “All’Europarlamento rappresenteremo quei temi abbandonati da Salvini e Di Maio – prosegue Di Stefano – Noi vogliamo uscire dall’euro e dalla Ue. Bisogna ripartire da zero. Fuori dalla Ue, potremmo essere il Giappone d’Europa”.

In fila sotto la pioggia c’era anche il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, della Lega. “Salvini è il ministro che finora ha lavorato di più e ha ottenuto i risultati migliori”, dice replicando ai 5 Stelle. A proposito delle polemiche tra i due partiti della maggioranza, il senatore osserva: “La campagna elettorale è iniziata la settimana scorsa ed è chiaro che ciascun partito sottolineerà di più i propri pensieri per ottenere più consensi”.

Il simbolo che la Lega sta presentando al Viminale è lo stesso con cui il partito di Matteo Salvini si è presentato alle scorse politiche: “Noi siamo la Lega Salvini premier e come tali ci comportiamo”. Dunque nessun richiamo al gruppo europeo con Le Pen, Fpoe, Pvv e Vlaams Belang. “In vista c’è un grande risultato, non sono i sondaggi che contano ma i voti – spiega il vicepresidente del Senato – Credo che avremo una grande rappresentanza al Parlamento europeo e quindi avremo la possibilità, alleandoci con altri Paesi, di poter cambiare finalmente in meglio questa Europa”.

Per il M5s ci ha pensato l’avvocato Pier Francesco Bruno, che ha seguito le vicende legali della sindaca di Roma, Virginia Raggi. Pur non essendo affiliato al M5s ha spiegato di aver avuto la delega direttamente dal vicepremier Luigi Di Maio per portare le carte al ministero.

Altri simboli si sono aggiunti nel corso della giornata nel via vai al Viminale: i Popolari per l’Italia, Nuovo Cdu, Movimento Riscatto Nazionale, Partito Comunista Italiano, Unione di Centro, La Sinistra (Gue/Ngl – European Left), Uniti per l’Italia, Pensa Italia per l’Europa, No alla cassa forense, Federalisti Democratici Europei, Italia Moderata. E poi il  Partito Animalista e il Mguss – Movimento Giustizia Uguaglianza Sociale Sordi.  “Ci presentiamo collegati agli altri partiti animalisti europei, abbiamo sottoscritto un manifesto insieme. Speriamo di essere esentati dalla raccolta firme, visto che a Bruxelles contiamo già 2 deputati Ue, che fanno parte del partito animalista tedesco e di quello olandese”, dice il presidente del Partito Animalista, Cristiano Ceriello.

A proposito del programma, Ceriello sottolinea: “Puntiamo al riconoscimento giuridico animali, al miglioramento delle condizioni degli animali nell’industria, e allo stop immediato della plastica a uso commerciale”.
Fonte: La Repubblica

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