Non tiriamo sempre in ballo la categoria del sessismo. Candidare parenti, congiunti e coniugi di leader o semi leader – tutti/e bravissimi/e ovviamente – con un sistema elettorale basato su liste bloccate non è serio. L’elettore deve poter scegliere di mandare al parlamento “il marito di”, non esserne costretto.
Non si può basare una campagna elettorale sui rischi per la Democrazia e poi però “tengo famiglia”. Se la situazione è drammatica, se la democrazia è in pericolo, allora ogni candidatura deve essere espressione del “meglio”, deve parlare a un pezzo di società.
A meno che, non si voglia ovviamente rappresentare – tra le tante lobby – pure quella dei cognati.
Autore: Marco Cucchini (C)