E anche quest’anno la comunicazione fa fiasco. Il PD si affida – ancora – a Proforma (parecchio sopravvalutati a parer mio) per una serie di manifesti (bruttissimi) basati sulla contrapposizione. I temi scelti sono sei: “Con Putin/Con l’Europa”, “Discriminazioni/diritti”, “Combustibili fossili/Energie rinnovabili”, “Lavoro sottopagato/Salario minimo”, “Più condoni per gli evasori/Meno tasse sul lavoro”, “No Vax/Scienza e vaccini”.
Si tratta di temi disperatamente sbagliati o mal presentati. Sono temi che parlano a chi già vota per il centrosinistra e non mirano a incidere nelle paure e nelle aspettative di quei ceti popolari che nel 2018 hanno scelto in massa il M5S e ora – presumibilmente – la Meloni. Dovrebbero servire a conquistare l’Italia profonda e invece possono fare breccia solo nell’Italia alfabetizzata e urbanizzata, come se questo bastasse.
I temi che stanno a cuore i cittadini italiani – ad esempio come emerso in un sondaggio di Demopolis di inizio agosto – sono tutt’altri: inflazione, sicurezza, burocrazia, pressione fiscale. C’è paura della miseria, delle bollette, di uscir di casa. E poi sanità e scuola, cioè gli istituti di welfare più classici. Ma questi temi non sono nei cartelloni in rosso e nero (troppo rosso) del PD.
La Destra indica i temi giusti, ma le soluzioni sono sbagliate e talvolta terrificanti. La Sinistra invece non ha idea di chi debba rappresentare, se non il giro ristretto dei frequentatori della propria terrazza romana.
Pazienza, ci riproveremo nel 2027.
Autore: Marco Cucchini (C)